Altichiero da Zevio (Zevio 1330 circa – Verona 1390 circa)



I santi Giorgio, Martino e Giacomo presentano alla Vergine tre componenti della famiglia Cavalli, 1369-ante 1390
Affresco
Cappella Cavalli, Chiesa di Sant'Anastasia, Verona

La cappella Cavalli, la prima a destra della zona absidale, venne decorata da Altichiero sulla parete destra con l'affresco raffigurante I santi Giorgio, Martino e Giacomo presentano alla Vergine tre componenti della famiglia Cavalli. Si tratta della testimonianza più importante della pittura trecentesca nella città scaligera, la cui datazione è tuttora incerta oscillando tra 1369 e dopo gli affreschi padovani dall'artista. Nella struttura architettonica rappresentata, dove campeggiano le insegne araldiche della famiglia, si è voluto vedere anche un riferimento alla loggia gotica della Cappella di San Felice della Basilica di Sant'Antonio affrescata dallo stesso Altichiero. Su tale struttura è steso un lungo drappo di cui non resta quasi più traccia della decorazione originaria. La parte in basso a destra è interrotta dal monumento funebre a Federico Cavalli morto nel 1390, la cui realizzazione è successiva a quella dell'affresco. Diversi dettagli conferiscono alla rappresentazione un gusto elegante da gotico cortese, senza tuttavia impedire all'osservatore di coglierne bene l'insieme in un colpo d'occhio. La vena narrativa dell'artista non appare sacrificata dall'iconografia celebrativa che impone alle figure una più contenuta gestualità. Per tale motivo risalta forse in maniera maggiore lo slancio spontaneo del Bambino che si protende verso il membro più vicino della famiglia Cavalli, oppure lo sguardo un po' furtivo con cui uno degli angeli osserva in secondo piano la scena da dietro il drappo o appoggiato al pilastro. Pur nella compostezza dei gesti vengono differenziati gli atteggiamenti con cui i tre cavalieri sono presentati alla Vergine dai loro santi omonimi. San Giorgio gira il volto pensoso, dai tratti finemente idealizzati, verso il secondo membro della famiglia, quasi a non voler interferire nell'intesa di sguardi tra il suo protetto ed il Bambino. San Martino invita con gesto semplice, ma non privo di una certa solennità, a contemplare il gruppo sacro, mentre San Giacomo pone le mani sulle spalle e sulla testa dell'ultimo cavaliere come a volerlo rassicurare della benevolenza della Vergine.



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